La Carta di Roma 2020 è un documento senza precedenti promosso da Roma Capitale, da United Cities and Local Goverments (UCLG) e dall’Azienda Speciale Palaexpo.
Destinato a influenzare le politiche culturali dei governi locali così come a nutrire la conversazione globale su partecipazione culturale e sviluppo umano, questo documento si basa sulle più efficaci e valide narrative relative ai diritti culturali e vuole essere un impegno nei confronti dei cittadini di Roma, e delle città che si sono lasciate o vorranno lasciarsi ispirare, per lanciare una nuova ondata di politiche culturali che dialoghino in modo più diretto e impattate con i Sustainable Development Goals (SDGs) – Agenda 2030.
Il processo che ha visto la nascita della Carta di Roma è iniziato a fine 2019 sotto il lavoro coordinato di Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale e UCLG – Commissione Cultura. Formalmente avviato in concomitanza dei primi mesi della pandemia COVID-19, sin da subito il progetto ha accolto un’adesione spontanea straordinaria. Oggi, oltre 45 città in tutto il mondo, 95 advisors e 40 network sono coinvolti.
A Maggio 2020, la Carta ottiene la prima nomina pubblica durante il Global Executive Bureau della UCLG con più di 100 sindaci provenienti da tutto il mondo. A Novembre, Il Consiglio mondiale di UCLG si è concluso con l’annuncio del Patto per il Futuro (basato su tre assi: Persone, Pianeta e Governo) che UCLG formerà nel 2021-2022 e in cui la Carta avrà una forte posizione.
Nel 2021, la Carta di Roma 2020 continuerà il suo viaggio di diffusione attraverso dialoghi, incontri e pratiche artistiche ad essa ispirate che troveranno uno spazio di raccolta sul sito della Carta.
La Carta si pone come espressione concreta di un approccio che muove dall’articolo 27 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e che impegna le amministrazioni così come le istituzioni culturali cittadine verso una concreta realizzazione di tale diritto così come degli SDGs: porre la vita culturale come condizione necessaria e fondamentale per una società equa e coesa, significa alimentare un dialogo che intrecci esperienze e competenze sia internazionali che locali.
La Carta di Roma è stata pubblicata in un momento difficile e incerto. La crisi del COVID-19 ha mostrato con chiarezza quanto gli attuali modelli di sviluppo e i loro assunti debbano necessariamente essere ripensati. E la cultura è la risorsa sempre rinnovabile, specificatamente umana, a cui ci siamo rivolti – e lo facciamo ancora – durante questa crisi. È grazie ad essa che raccontiamo storie, diamo senso a ciò che ci accade, sogniamo e speriamo. È la cultura che formerà i valori e il modo di essere delle città. Città a cui bisognerebbe dare un volto nuovo, dopo il trauma del COVID-19.
La Carta, scritta in un linguaggio semplice e conciso durante il percorso che è durato da marzo a ottobre 2020 e che si può scaricare qui, identifica 5 capacità culturali interdipendenti e che si rafforzano vicendevolmente, ognuna delle quali può sembrare più o meno importante in momenti diversi, in situazioni diverse e a persone diverse: Scoprire, Creare, Condividere, Prendersi cura, Vivere e godere delle risorse culturali della città. L’identificazione di cinque capacità culturali interdipendenti offre una solida base concettuale per affrontare il tema della relazione tra Stato e persone nell’ambito delle politiche e della pianificazione culturale.
Non è uno strumento giuridico, ma una guida pratica per uno sviluppo culturale sostenibile. È composta da una dichiarazione iniziale, una sezione sul “perché” oggi più che mai è necessaria questa Carta nonché da una guida pratica per l’utilizzo che tiene conto di come le risposte alle domande poste dalla Carta saranno diverse da Città del Messico a Città del Capo, da Delhi a Roma, così come saranno diverse nelle città con milioni di persone piuttosto che in quelle zone rurali con migliaia o centinaia di abitanti. Il terreno comune – l’impegno universale – risiede nel riconoscere che la finalità dello sviluppo è quella di creare un ambiente che permetta a tutte le persone di godere di una vita lunga, sana e creativa e, nel fare questo, che non si lasci nessuno indietro.
Ad Ottobre 2020, i tre giorni di Conferenza al MACRO hanno visto oltre 100 città collegate, 40 comunità, speaker internazionali da 138 paesi di tutto il mondo per 11 sessioni dal vivo: nonostante le limitazioni imposte dal Covid, The Rome Charter 2020 è stato un successo internazionale. La conferenza si è svolta in modalità ibrida ed è stata seguita da un pubblico di oltre 1500 spettatori.
Rappresentanti di governi e istituzioni di città simbolo internazionali, come Barcellona, Bilbao, Bruxelles, Bogota, Buenos Aires, Città del Messico, Ginevra, Smirne, Lisbona, Medellin, Rabat o Washington, hanno dialogato con altrettanti esponenti del mondo culturale, politico, imprenditoriale, istituzionale, italiano ed internazionale intorno alle 5 Capacità culturali enunciate dalla Carta di Roma. Affrontando specifici temi legati alla partecipazione culturale attiva, all’allargamento delle possibilità di fruizione, al mecenatismo e al superamento degli ostacoli verso realtà urbane sempre più inclusive e creativamente condivise.
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